sabato 11 agosto 2018

Ocean's 8: colpo andato a buon fine


Attenzione Spoiler: di solito cerco di spoilerare il meno possibile sui film appena usciti in sala, ma per parlarvene qualcosa ho dovuto dire. Quindi proseguite, a vostro rischio e pericolo... 

Prima di entrare in sala al cinema ero molto scettica: fare un reboot della trilogia degli Ocean senza Danny Ocean e la sua banda mi sembrava un affronto. Le pellicole non sono così vecchie da aver bisogno di un reboot (2001, 2004, 2007), o forse per Hollywood lo sono. Una riedizione per un facile guadagno, se fatto bene, o un film intriso di girl power in ogni scena dopo l'affare Harvey Weinstein e quel che ne è seguito? Probabilmente entrambe.
Sta di fatto che alla fine il film non mi è dispiaciuto. Il distacco dagli Ocean originali è stato fatto con deferenza: sembra che Danny Ocean sia deceduto e che la sorella Debbie, dopo cinque anni di prigione, prenda il suo posto, ma solo dopo averci dimostrato il suo valore. Il passaggio di testimone tra Danny e Debbie lo fa Reuben (Elliot Gould), unico attore presente in tutti e quattro i film sulla famiglia Ocean,
Lo ammetto: vedere la lapide di Denny è stato un duro colpo, Ocean's 11 è un film che ho sempre voglia di rivedere, mi è piaciuta l'interazione del cast, la trama e quel sapore retrò che mi fa pensare ogni volta all'intramontabile La Stangata con Robert Redford e Paul Newman, 
Ma la vita va avanti, sempre senza dimenticare Danny. Così Debbie coinvolge un team di sole donne per fare il colpo del secolo, quello che ha organizzato in più di cinque anni, al quale pensava ancora prima di essere incarcerata e che Danny aveva disapprovato per il rischio eccessivo: rubare una collana di diamanti del valore di 150 milioni di dollari durante il Gran Galà del MET (Metropolitan Museum a New York, uno dei più bei musei che io abbia mai visitato, n.d.M.).
Il cast di criminali ovviamente è fatto di grandi nomi, non poteva essere altrimenti per puntare alto su questo tipo di film e per rimanere in linea con la trilogia precedente.
Una Sandra Bullock con dei ritocchi al viso è la protagonista: un forte spirito di adattamento, elegante, intelligente si è adattata molto bene a questo ruolo che si distanzia da quei ruoli di di donna della porta accanto che l'hanno resa famosa (ricordiamo tutti Un amore tutto suo). 
Al suo fianco l’amica di sempre Lou, interpretata dal premio Oscar Cate Blanchett, con un look dark e un taglio di capelli sbarazzino che la ringiovaniscono. Come fece Rusty (Brad Pitt) per Danny, appena uscito di prigione, Lou mette in contatto Debbie con le criminali del momento. Conosciamo così una Rihanna finalmente credibile (ricordiamo con tristezza Battleship) interpretare l'hacker Palla 9, Mindy Kaling (star della TV in The Office, The Mindy Project) alias Amita, abile conoscitrice di diamanti e creatrice di gioielli, Sarah Paulson (American Horror Story) la ricettatrice, Awkwafina interpretare l'abile borseggiatrice che imbroglia perfino Lou, Helena Bonham Carter (Bellatrix Lestrange in Harry Potter, Il discorso del Re, una miriade di ruoli per i film del marito Tim Burton) iniziata al ruolo di criminale in quanto stilista sull'orlo del fallimento. 
Questa è la gang che deve rubare la famosa collana di Cartier che dovrà essere al collo dell'attrice bella e un po' oca Daphne Kluger (il premio Oscar Anne Hathaway, divenuta famosa con Pretty Princess, nota al grande pubblico per ruoli come quello di Selina/Cat Woman in Batman - Il ritorno). 
Ma non tutto è come sembra, soprattutto se parte del piano include una vendetta amorosa di Debbie (in questo è uguale al fratello Danny) nei confronti dell'ex amante Claude Becker (Richard Armitage, se vi ricorda qualcuno immaginatelo più basso con barba e capelli lunghi... è Thorin della trilogia de Lo Hobbit).
Furti, destrezza, organizzazione, orgoglio ferito: Ocean's 8 è tutto questo, unito a un cast di tutto rispetto al quale fanno da contorno altre celebrità, quali Griffin Dunne,Dakota Fanning e, interpretando se stessi al galà del MET Katie Holmes, Kendall e Kylie Jenner,Kim Kardashian, Heidi Klum.
Il regista è Gary Ross, sceneggiatore di Dave - Presidente per un giorno con Kevin Kline, Big, regista di film quali Pleasenville e Hunger Games. Le scene sono fluide e il tempo dedicato ai singoli personaggi fa sì che fin da subito si capisca che questo è un film corale, non un film solo con Sandra Bullock.
La produzione ha puntato molto sul cast e sulle sue interazioni, sulle scene e sulla musica, lasciando gli effetti speciali in secondo piano, cosa che ho apprezzato molto. Non per niente i titoli di coda sono i più corti che io abbia visto al cinema ultimamente (avete presenti quelli della Marvel, no?).
Quindi nel complesso un film godibile, a tratti divertente, che lascia spazio ovviamente a un seguito.


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