martedì 31 dicembre 2019

2010-1019: un decennio di cinema

Con il 2019 si conclude il secondo decennio degli anni 2000, che ha visto cambiamenti e costanti nell'ambito cinematografico e televisivo.
La più grande novità è la diffusione delle nuove piattaforme (Netflix, Amazon Prime), che hanno cambiato il nostro modo di vedere film e serie TV. La serialità è spesso azzerata perché vengono rilasciate intere stagioni tutte in una volta, e la visione dei film si può interrompere e riprendere a nostro piacimento su diversi device. Questo cambia la linearità e la continuità della storia e l'adattarsi di queste piattaforme al nostro stile di vita frettoloso ha fatto sì che ciò che vediamo sia sempre più veloce e ritmato. Film e serie tv più lente, con meno dialoghi e scenari protagonisti sono diventati ormai per una nicchia di pubblico.


Partiamo dal cinema.

Colpisce molto come le SAGHE siano diventate una costante degli ultimi dieci anni.
immagini da imdb.com
MARVEL con Iron Man 2 dà il via al decennio, che si concluderà nel 2019 con Avengers: Endgame. Comprata dalla Walt Disney Company nel 2009, ha portato sul grande schermo gli eroi più famosi dei suoi fumetti, creando storie con sentimenti universali e portando gli effetti speciali a livelli elevatissimi. 
E' stata criticata per la pesante CGI presente nei suoi film rispetto a quelli più tradizionali, ma a mio avviso la CGI senza una trama solida, un buon modo di raccontarla e degli attori degni di tale nome non vale nulla. E qui il valore si è visto. Non solo ha avuto successo in termini economici ma gli eroi, nel bene e nel male, sono diventati ormai noti al grande pubblico, così come le loro gesta, tanto che in molti si riconoscono in essi.
Altra saga del decennio è quella di STAR WARS. Anche Lucasfilm è stata acquistata dalla Disney ed è chiaro che questo abbia influito sulle trame e
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sull'andamento dei film. Sta di fatto che dal 2015 ad oggi sono stati girati cinque film: due prequel e una trilogia che, piaciuta o meno, ha coinvolto sempre più persone nell'universo creato da George Lucas 42 anni fa. 

Anche la DC ha provato a creare una saga dagli eroi dei suoi comics, ma senza il successo sperato. 
Poco successo hanno anche avuto i due sequel de I Pirati dei Caraibi (Oltre i confini del mondo del 2011 e La vendetta di Salazar del 2017), sintomo che la parola "fine" talvolta è migliore di "continua".
Sull'onda delle saghe si è ripresa anche quella di Fast & Furious: dopo il primo capitolo del 2001, nel 2011 è uscito il quinto film che ha dato il via a vari sequel e a uno spin off, Hobbs & Shaw (2019). Un esempio del fatto che certi personaggi secondari possono diventare più interessanti, almeno tanto quanto quelli principali.
Vale anche per il mondo di Harry Potter: la saga di Animali Fantastici sarà composta da cinque film (due già usciti, uno nel 2016 e l'altro nel 2018) e ci mostreranno come Albus Silente sia riuscito a sconfiggere il malvagio ex amico Gellert Grindelwald.

Un trend che continua ad avere sempre successo nel tempo, senza sentire cambiamenti, è quello dei film BIOGRAFICI. Li ritroviamo sempre nel cinema e nella televisione, spesso così intensi e drammatici da ricevere nomination, premi e
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l'ambito statunitense premio Oscar. Molte volte accade che nel ruolo principale abbiamo interpreti noti per la loro bellezza, che cimentandosi in film impegnati dimostrano a critici e pubblico le loro doti attoriali. Ne sono un esempio Rush (2013) con Chris - Thor - Hemsworth e Tonya (2017) con Margot Robbie.

Nel decennio si è passati da Lincoln (2012), presidente molto amato dagli americani, a Snowden (2016), su un tema controverso quali le intercettazioni nel governo statunitense (infatti di premi Oscar non ne ha vinti nessuno). Controverso ma di grande attualità è anche l'italiano Il traditore (2019) su Tommaso Buscetta, primo mafioso a collaborare con la giustizia. Ha vinto diversi premi e Pierfrancesco Favino potremmo considerarlo l'attore italiano più famoso del decennio, avendo lavorato molto anche all'estero (Angeli e demoni, Rush, World War Z, Rachel).
Dei film biografici voglio ricordare anche The Social Network, che ha aperto il decennio, e Green Book del 2018. Entrambi trasmettono un'intensità tale da aver vinto ben tre premi Oscar.


Questi sono i principali trend che hanno caratterizzato gli ultimi dieci anni. 
E ora la mia personale top 10 degli anni '10 del 2000.

FILM CHE MI SONO PIACIUTI DI PIU':
2010: Inception, di Christopher Nolan con Leonardo di Caprio, Joseph Gordon-Levitt, Ellen Page, Tom Hardy, Marion Cotillard.
2011: Carnage, di Roman Polanski, con Jodie Foster, Kate Winslet, John C. Reilly, Christoph Waltz.
2012: Skyfall, di Sam Mendes, con Daniel Craig, Javier Bardem, Judi Dench, Ralph Fiennes.
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2013: The Wolf of Wall Street, di Martin Scorsese, con Leonardo di Caprio, Margot Robbie, Jonah Hill, Matthew McConaughey.
2014: Grand Budapest Hotel, di Wes Anderson, con Ralph Fiennes, Adrien Brody, Willem Dafoe, Harvey Keitel, Tilda Swinton.
2015: Avengers: Age of Ultron, di Joss Whedon, con Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, James Spader.
2016: Rogue One: A Star Wars Story, di Gareth Edwards, con Felicity Jones, Diego Luna, Donnie Yen, Ben Mendelsohn.
2017: Logan, di James Mangold, con Hugh Jackman, Patrick Stewart, Dafne Keen,.
2018: Green Book, di Peter Farrelly, con Viggo Mortensen, Mahershala Ali, Linda Cardellini.

2019: C'era una volta a... Hollywood, di Quentin Tarantino, con Leonardo di Caprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Margaret Qualley.


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Come non parlare poi delle Serie TV, la cui qualità spesso eguaglia quella cinematografica.
Il mercato per certi versi è saturo: se ne producono sempre di più, tanto che alcune non vedono la seconda stagione.
Sopravvivono quelle di ALTA QUALITA', con una trama ben scritta, attori sopra le righe, stagioni composte di pochi episodi. Ne sono un esempio House of Cards (2013-2018) con Kevin Spacey e Robin Wright, The Young Pope (2018) con Jude Law, Downton Abbey (2010-2015) con Maggie Smith, Sherlock (2010-?) con Benedict Cumberbatch.



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Stanno andando molto anche le serie TRATTE DA LIBRI, che vantano una trama già pronta: Game of Thrones dai libri di George R.R. Martin (2010 - 2019, che è andata oltre il pubblicato, in quanto la saga non ha ancora una fine scritta), The Witcher (2019 -) da Andrzej Sapkowski, Outlander (2014 - ) da Diana Gabaldon, House of Cards (2013 - 2018) da Michael Dobbs, L'Allieva (2016 - ) da Alessia Gazzola. Hanno preso ispirazione dalle opere di Sir Arthur Conan Doyle sia Sherlock (2010 - ) che Elementary (2012 - 2019), che hanno fatto di uno Sherlock Holmes moderno il loro protagonista. 


Purtroppo ci sono anche i REMAKE di serie tv di successo dei decenni precedenti. Da Hawaii Five - O (2010 - ) a Streghe (2018 - ), da Roswell New Mexico (2019 - ) a McGyver (2016 - ). Ben fatte o meno, necessarie o no, sta diventando il trend attuale e sicuramente ne vedremo altre nel prossimo decennio. Siamo in attesa (???) della nuova serie di Buffy l'ammazzavampiri, che sarebbe dovuta uscire nel 2019 ma che probabilmente vedrà la luce nel 2020. 



Cosa aspettarsi dal 2020? 
Innanzitutto supereroi donne, con The Black Widow (con Scarlett Johansson) e Wonder Woman 1984 (con Gal Godot) e l'antieroina Harley Queen (Margot Robbie) in Birds of Prey. Grandi ritorni come quello di James Bond (sempre interpretato da Daniel Craig), Fast & Furious 9 (con Vin Diesel e Cahrlize Theron) e Bad Boys con il terzo capitolo della saga (con Will Smith e Martin Lawrence).
Serie tv interessanti che arriveranno in Italia come The Mandalorian, His Dark Material con Dafne Keen, Star Trek: Picard con Patrick Stewart.
Fantasy e fantascienza ormai sono alla portata di tutti e prevedo interessanti visioni nel 2020.

Buon anno a tutti!



giovedì 12 dicembre 2019

Roswell, New Mexico: avevamo bisogno di questo reboot?



Ero scettica nell'affrontare Roswell, New Mexico, serie tv reboot di Roswell (1999-2002). La serie originale mi era piaciuta, nonostante il finale raffazzonato per la chiusura della serie tv.
Liz e Michael serie originale
© 2001 Twentieth Century Fox.
All rights reserved.
Le avventure dell'umana Liz Parker (Shiri Appleby, UnREAL) e degli alieni con 
Isabel e Michal serie originale,
© 2000 Twentieth Century Fox.
All rights reserved.
poteri Max Evans (Jason Behr, I signori della fuga), Michael Guerin (Brendan Fehr, The Night Shift) e Isabel Evans (Katherine Heigl, Grey's Anatomy, Suits) mi avevano presa. 
Il modo in cui a fine anni '90 si affrontava il diverso, ciò che non conosciamo attraverso il racconto di questi adolescenti era perfetto per l'epoca. La stessa epoca in cui si sviluppava un'altra serie tv che del diverso e di come combatterlo o amarlo ne faceva il suo leitmotiv, cioè Butty The Vampire Slayer (1997-2003).
Roswell New Mexico ci porta come protagonisti degli adulti e non degli adolescenti. Non è ambientato alle superiori ma i protagonisti lavorano e hanno a che fare con i problemi della vita adulta.
Poi in questa serie le cose non sono solamente bianche o nere: buono e cattivo, giusto e sbagliato sono confini labili e soggettivi. Compiere una cattiva azione per salvare le persone che si amano è poi così sbagliato? Nascondere un omicidio per salvare la vita a un'altra persona è giusto? 
Sono temi che si affrontano fin dal primo episodio, perché la morte è onnipresente. La Liz di oggi (Jeanine Mason, Grey's Anatomy) ritorna a Roswell dopo una decina d'anni e soffre ancora per la morte della sorella Rosa (Amber Midthunder, Legion), dovuta a un incidente d'auto in cui ha perso la vita insieme a delle amiche. Molti odiano gli Ortecho per questo, ma li odiano ancora di più per il loro cognome, che non è Parker come nell'originale. Infatti sono messicani e il conflitto tra U.S.A. e Messico è pesante, anche a causa del muro tra i due paesi.
Questo Roswell è ben contestualizzato nella storia attuale, tanto da portare un tema caldo e sentito come il muro di Trump dentro la serie tv. 
Diversificare questo reboot così tanto dall'originale, portando temi così attuali è la cosa che ho più apprezzato. 
Altro tema che affronta è l'omosessualità. Il personaggio di Alex Whitman (Colin Hanks, Life in Pieces) originariamente era un ragazzo un po' sfigato follemente innamorato della bellissima Isabel. In New Mexico di cognome fa Manes (Tyler Blackburn, Pretty Little Liars), è un militare gay che con difficoltà ha accettato ciò che è, a causa anche di un padre padrone implicato nel combattere gli alieni giunti sulla Terra con lo schianto del 1947.
Michael e Isabel, New Mexico© 2019 The CW Network, LLC. All rights reserved.
Il suo grande amore è Michael Guerin (Michael Vlamis), bisessuale che però ha anche un debole per l'amica di Liz, Maria De Luca (Heather Hemmens).
Il diverso qui non è solo l'alieno con super poteri che potrebbero terrorizzare gli esseri umani. Il diverso è anche il vicino di casa perché messicano, il figlio del militare perché gay, lo schivo Michael perché vive nel deserto e ha una mano distrutta, la mamma di Maria perchè sembra pazza.
E' evidente che il diverso potremmo essere noi stessi, per un pregiudizio delle persone che ci circondano. 
Liz e Max in New Mexico, da imdb.com
La paura del diverso rientra anche nella storia d'amore di Liz e Max, che anche qui sono attratti l'una dall'altra (questo non si può cambiare), ma i segreti e il passato tendono a dividerli. 
La bionda Isabel reginetta della scuola qui invece (Lily Cowles) è la moglie dell'avvocato Noah (Karan Oberoi) che è all'oscuro del suo segreto ma sembra condurre una vita normale, nonostante il forte attaccamento al fratello e all'amico. Il marito non sembra geloso, ma inizia a insospettirsi quando Isabel si comporta in modo strano.
Bugie, paura, omicidi, dolore, emozioni non dette sono il filo conduttore di questa prima stagione.
Le premesse di una serie tv interessante ci sono, non è certo un capolavoro ma potrebbe portare sviluppi con la seconda stagione. 
Vederla mi ha fatto venire voglia di recuperare Roswell originale, la cui sigla di Dido "Here with me" mi risuona ancora in testa. La ritroviamo nell'ultimo episodio in una cover, come ritroviamo Shiri Appleby come regista di un episodio.




sabato 23 novembre 2019

Sabrina

da imdb.com

Un anno dopo Vacanze romane (1953) Audrey Hepburn è la protagonista di Sabrina (id., 1954) che la lancia definitivamente nel firmamento delle stelle di Hollywood. Infatti i noti Cenerentola a Parigi (1957), Colazione da Tiffany (1961), My Fair Lady (1964) sono successivi a questo capolavoro romantico. 
In Sabrina interpreta il ruolo della protagonista che, come per la sua carriera, sboccia dopo aver fatto delle esperienze che l'hanno fatta crescere. 
Figlia dell'autista della ricchissima famiglia Larrabee, Sabrina Fairchild si reca a Parigi per frequentare una prestigiosa scuola di cucina e al suo ritorno negli Stati Uniti viene finalmente notata dal rampollo di famiglia, David (William Holden, Viale del tramonto). Sabrina è sempre stata innamorata di lui ma i due non possono stare insieme perché l'incostante playboy deve sposare Elizabeth (Martha Hyer) e concludere così l'accordo tra l'azienda del suocero e quella dei Larrabee, gestita abilmente dal fratello maggiore di David, Linus (Humphrey
Photo by MPTV da imdb.com
Bogart, Casablanca, Il mistero del falco, La regina d'Africa). Inizia così il tentativo del rigido Linus di far innamorare Sabrina, ma è inevitabile che anche lui ceda ai sentimenti.
Con questo film la Hepburn, che affianca il famoso divo Bogart, ammalia il pubblico: la dolce e ingenua Sabrina presto capirà che l'amore e la vita non vanno mai come te li eri sognata da giovanissima ma non per questo non sono meno intensi.
Un film delicato che ci dà l'impressione di sbirciare di nascosto la vita dei Larrabee e dei Fairchild, proprio come Sabrina guardava David nascosta sull'albero.
da imdb.com
La fotografia è superba: il film è in bianco e nero ma con una profondità e una gamma di chiaro scuri tali che non ha nulla da invidiare ai film a colori. Anzi quella poesia che troviamo in queste riprese è spesso difficile da ritrovare al giorno d'oggi. 
Il regista William Wyler (Ben Hur), che aveva già diretto la Hepburn in Vacanze romane, ci ha regalato un film che rimane nell'immaginario collettivo anche più di sessant'anni dopo. 
Il tentativo di remake del 1995 con Harrison Ford nel ruolo di Linus e Julia Ormond in quello di Sabrina è stato fallimentare, nonostante il cast e la regia (niente meno che Sydney Pollack, regista e attore affermato).
Se non lo avete mai visto cogliete l'occasione e se lo avete già fatto, rivederlo di tanto in tanto ti fa finire in una favola che rimane sempre contemporanea e attuale. 



giovedì 31 ottobre 2019

The War of the Worlds (BBC): un piccolo capolavoro

da imdb.com

Una serie tv prodotta dalla BBC è una garanzia di qualità e successo ormai e The War of the Worlds non è un'eccezione. 
Trasmessa in Italia sul canale La F e disponibile su Sky on Demand, la serie è tratta dall'omonimo libro di H.G. Wells, proprio quel libro dal quale Orson Welles nel 1938 trasse la sua trasmissione radiofonica che seminò  il panico negli Stati Uniti. Il pubblico infatti credette alle parole di Welles e pensò che stesse avvenendo un'invasione aliena.
Composta di tre episodi, la serie è un piccolo gioiello fatto di inquadrature che parlano allo spettatore, tanto da trasmettere emozioni e sentimenti. 
I dialoghi ci sono ma non sono preponderanti: la paura, l'inquietudine, la solitudine sono i veri protagonisti della scena. Non c'è molto da dire quando delle macchine aliene invadono il tuo pianeta uccidendo gli esseri umani. Bisogna farsi furbi, combattere, dare ascolto all'istinto di sopravvivenza e scappare
La giovane coppia attraverso la quale ci viene raccontata la vicenda è composta dal giornalista George (Rafe Spall, Men in Black: International) e dalla compagna
i due protagonisti insieme al regista, da imdb.com
Amy (Eleanor Tomlinson, Poldark). I due non sono sposati, George ha lasciato la moglie per lei e si sono trasferiti in un paesino inglese, dove fanno subito amicizia con lo scienziato Ogilvy (Robert Carlyle, Once Upon a Time, Full Monty), che sta osservando dei cambiamenti su Marte. Siamo nel secolo scorso, in un'Inghilterra rigida di regole che verranno spazzate via dalla guerra.

Tra passato e presente, tra il mondo come lo conosciamo e il mondo post apocalittico che ritroviamo dopo l'invasione, tra luce e cielo coperto, la serie si sviluppa e tiene incollati allo schermo gli spettatori. 
Per chi ha già letto il libro o visto i film tratti da esso la conclusione potrebbe essere ovvia, ma è il come ci viene raccontata questa storia a prenderci e a farci riflettere. 
A breve sarà trasmessa sempre su Sky un'altra la serie tv tratta dal libro di Wells con Gabriel Byrne (I soliti sospetti) ed Elizabeth McGovern (Downton Abbey), ma sarà difficile che risulti pari a questa serie della BBC.


lunedì 28 ottobre 2019

Downton Abbey: necessario o potevamo farne a meno?

Dopo aver visto tutta la serie di Downton Abbey (2010-2015) in tre settimane un anno fa, l'idea di un film conclusivo mi allettava parecchio. 
Poi però ho iniziato a pensare: Julian Fellowes ci ha devastati tutti con la morte di Sybil (Jessica Brown Findlay, Storia d'inverno) e di Matthew Crawley (Dan Stevens, Legion), cosa avrebbe potuto fare in un film? Quanto avrei sofferto?
Ma vedere il trailer mi ha convinta che ne avevo bisogno, non si poteva fare a meno di Downton Abbey il film. Così con coraggio mi sono seduta al cinema e ho atteso con trepidazione di vederlo.


da imdb.com


L'incipit è molto bello: un crescendo di immagini e musica fino ad arrivare alla tanto attesa e amata sigla della serie, che subito ti riporta in quel mondo conosciuto. 
Ritroviamo con piacere ed emozione la casa che tanto adoriamo, Downton Abbey, abitata dalla famiglia Crawley e dalla servitù. 
La vita va avanti come sempre, fino a che non giunge una lettera che annuncia che il Re Giorgio V (Simon
Edith, Cora e Mary, da imdb.com - Photo by Jaap Buitendijk - © 2019 Focus Features
Jones, Guida galattica per autostoppisti) e la Regina Mary (Geraldine James, Sherlock Holmes) soggiorneranno a Downton per un giorno e una notte durante il loro viaggio nell'Inghilterra.         
Questo genera un grande scompiglio e tanto lavoro per tutti gli abitanti della casa, per far sì che quel giorno sia perfetto. Ma lo staff del Re prende le redini del gioco, mettendo in panchina i nostri amati domestici. I collaboratori reali però non sanno che la loro controparte di Downton sono dei guerrieri e non immaginano minimamente quanto combatteranno per servire loro le Sue Maestà durante la cena. 
i Crawley accolgono il Re 
Photo by Jaap Buitendijk - © 2019 Focus Features
Per degli ospiti così importanti viene spodestato il maggiordomo Barrow (Robert James-Collier, Coronation Street, Ackley Bridge) e viene richiamato dalla pensione il vecchio Carson (Jim Carter, Transformers - L'ultimo cavaliere, Knightfall) che esaudisce il deisderio della sua pupilla Lady Mary (Michelle Dockery, Godless, Good Behavior).
Nel frattempo un Tom Branson più longilineo delle ultime due stagioni (Allen Leech, Bohemian Rapsody, Bellevue) è diventato meno impulsivo e pronto ad amare nuovamente, infatti si prende una cotta per Lucy Smith (Tuppence Middleton, Edison - L'uomo che illuminò il mondo, War & Peace) la cameriera di Lady Bagshow (Imelda Staunton, Harry Potter e l'Ordine della Fenice, A Confession).
Tra amori passati e futuri, pro monarchici e non, famiglie reali, aristocratiche e non, scorrono veloci queste due ore, immersi in scene e inquadrature poetiche. 
Il regista Michael Engler (esperto di serie tv quali Downton Abbey, Sex & the City, Six Feet Under) ci regala una regia non invasiva, nascosta, delicata con inquadrature e scene che parlano da sole, immagini che ci immergono nell'Inghilterra degli anni '20 non facendoci distrarre da nulla. 
Julian Fellowes, anche se ci fa scendere qualche lacrimuccia, non ci devasta l'anima come nella serie tv e ci offre uno sguardo su questi personaggi che tanto abbiamo amato. Personaggi a tutto tondo, realistici, ognuno con la propria identità. La sua bravura è proprio questa: creare storie e personaggi veri, vicini a noi tanto da farceli amare e farci soffrire quando qualcuno di questi esce di scena.
Fellowes ci fa ridere, piangere, emozionare come pochi al giorno d'oggi sanno fare. Attendo con ansia la serie tv Belgravia (2020), tratta dal suo omonimo romanzo, che so già che potrebbe prendermi al pari di Downton.
In Belgravia però non ci sarà una Lady Violet Crawley (Maggie Smith, i film di Harry Potter,  Assassinio sull'Orient Express): lei è il mio personaggio preferito perché dice sempre quello che pensa, è diretta ed elegante, è l'aristocrazia del secolo precedente che mantiene la dignità e i valori dei suoi antenati ma che prima di tutto mette la sua famiglia, che ama incondizionatamente. 
Maggie Smith è una delle attrici viventi migliori, l'attrice inglese per antonomasia che in questo cast eccelle ed emerge anche solamente comparendo sulla scena. Le sue battute al vetriolo sono magnifiche, Downton Abbey senza di lei non sarebbe stato lo stesso. E' l'anima di Downton e della famiglia Crawley.
Al contrario l'inutilità del personaggio di Henry Talbot (Matthew Goode, Stoker) è più che confermata: arriva alla fine del film per il gran ballo reale ma sarebbe anche potuto non esserci. Lady Mary è autonoma, ha una vita e degli obiettivi che porta avanti da sè e che Talbot ci sia o meno sarebbe pressapoco indifferente. 
Si confermano con poca spina dorsale anche i personaggi di Lady Edith (Laura Carmichael più in forma che mai, The Spanish Princess) e il marito Bertie (Harry Hadden-Paton, The Crown), in linea però con il buonismo e la disponibilità che hanno sempre dimostrato i loro personaggi. Se non fosse per Lady Cora (Elizabeth McGovern, War of the Worlds)...
Altro non vi voglio rivelare, se non che il film mi è piaciuto molto e che mi ha fatto venire voglia di rivedere l'intera serie tv.
Vi lascio il trailer qui sotto. 
Buona visione.


lunedì 21 ottobre 2019

Buon compleanno Carrie Fisher

Carrie Fisher con il suo cane Gary Fisher, da imb.com


Oggi 21 ottobre sarebbe stato il sessantatreesimo compleanno di Carrie Fisher.

Carrie è nata in California nel 1956 ed è figlia d'arte: il padre è l'attore e cantante Eddie Fisher e la madre è l'attrice Debbie Reynolds (Cantando sotto la pioggia, Tammy fiore selvaggio).
Fisher e la Reynolds erano conosciuti come "i fidanzatini d'America" e fu un vero scandalo quando lui lasciò la moglie per Elizabeth Taylor, amica della madre. La cosa ha sempre fatto soffrire Carrie, come lei stessa afferma nel suo libro I diari della principessa.
Abituata al mondo del cinema fin da bambina, il suo primo ruolo è nel film Shampoo (1975) con Warren Beatty, ma è nel 1977 che gira il film che l'ha resa famosa: Star Wars. Con i successivi L'impero colpisce ancora (1980) e Il ritorno
Star Wars, 1977. Da imdb.com
dello Jedi
(1983) 
la sua Principessa Leia Organa è diventata iconica, tanto da non staccarsi mai da quel ruolo nell'immaginario comune.

Durante questi film ha avuto una relazione con il suo compagno sullo schermo, Harrison Ford (Han Solo nella saga di Star Wars), più grande di lei di quattordici anni e sposato. Ford è stato l'unico tra gli interpreti principali della saga ad avere una carriera intensa nel mondo del cinema, recitando in circa un'ottantina di pellicole.
Carrie ha interpretato anche l'ex fidanzata di Joliet Jake Blues in The Blues Brothers e recitato in altri film quali Hannah e le sue sorelle di Woody Allen, Harry, ti presento Sally e altri piccoli ruoli quali quello di un medico in Fanboys, film dedicato al mondo di Star Wars.
Affetta da sindrome bipolare, con problemi familiari ed economici, è stata sposata due volte: la prima con il cantante e compositore Paul Simon (quel Paul Simon, che con Art Garfunkel ha composto The Sounds of Silence) e la seconda con Bryan Lourd. Da questo matrimonio è nata Billie Lourd, la figlia che ha seguito le orme della madre diventando un'attrice. L'abbiamo vista recitare insieme alla madre nei nuovi episodi di Star Wars (VII, VIII e sarà anche nel IX), in Scream Queens, American Horror Story e nell'ultima stagione di Will & Grace, serie tv in cui ha recitato anche la nonna Debbie nel ruolo della mamma di Grace Adler (Debra Messing).
Carrie è morta da quasi tre anni: il 23 dicembre 2016 ha avuto un infarto durante un volo ed è venuta a mancare pochi giorni dopo, il 27 dicembre. Il dolore di Debbie Reynolds per la perdita della sua adorata figlia è stato insopportabile, tanto che è morta il giorno dopo. Gli amici si sono stretti attorno a Billie e i fan hanno pianto la loro amata principessa, omaggiata in Episodio VIII e anche alla notte degli Oscar 2017.
Ripensare alla sua vita, ai momenti tristi descritti ne I diari della principessa ma anche a quelli felici, mi fa pensare che a chi c'era dietro l'immagine, l'icona, il simbolo. Una donna poco compresa e forse un po' sola, fagocitata in un mondo come quello del cinema che non ha pietà, ma con tanta voglia di vivere e un'energia che ha trasmesso alla figlia, con la quale era molto legata. Forse il cinema che l'ha resa un'icona avrebbe potuto darle di più.
Quel rapporto di amore e odio con il personaggio che l'ha resa celebre è durato tutta la vita, ma Carrie sapeva benissimo chi sarebbe stata senza Leia: semplicemente se stessa.
Buon compleanno Carrie.
da imdb.com






Bibliografia: I diari della principessa (The Princess Diarist), Fabbri Editore 2017.






mercoledì 16 ottobre 2019

Buon compleanno Angela Lansbury!


Photo by Jean-Paul Aussenard - © WireImage.com

Nel giorno del compleanno di Angela Lansbury vi verrà sicuramente in mente il ruolo che l'ha resa celebre, ossia Jessica Fletcher, la scrittrice che si diletta a risolvere omicidi in giro per il mondo nella serie tv La signora in giallo (Murder, She Wrote).
Ma chi è Angela Lansbury? 
La signora Lansbury è nata a Londra nel 1925 e si è trasferita negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale. Si è sposata due volte, la seconda con l'attore e produttore Peter Shaw, con il quale ha avuto due figli.
E' sui grandi schermi dal 1944, anno in cui recita nel suo primo film Angoscia di George Cuckor (Scandalo a Filadelfia, My Fair Lady), con protagonista Ingrid Bergman (Io ti salverò, Assassinio sull'Orient Express).
Da lì inizia la sua carriera hollywoodiana, che la vedrà protagonista di diversi film tra i quali I tre moschettieri (1948) nel ruolo della Regina Anna. 
Inizia anche a interpretare dei ruoli in serie tv ma è del 1971 uno dei ruoli che l'ha resa famosa anche in Italia: la maga dilettante Miss Price in Pomi d'ottone e manici di scopa. In questo film, dove l'animazione si mescola con i personaggi in carne ed ossa, la vediamo cantare, danzare, lanciare incantesimi insieme al truffatore Emelius Brown, interpretato da David Tomlinson, noto per diversi ruoli in film della Disney quali Mary Poppins
La Lansbury interpreta anche diversi gialli, tra i quali Assassinio allo specchio (1980) di Agatha Christie, dove interpreta Miss Jane Marple, ruolo che l'avvicina a quello della Fletcher.
La serie La signora in giallo inizia quattro anni più tardi, continuando fino al 1996, con diversi film tv successivi. 
Sicuramente il ruolo di J.B. Fletcher (sapete tutti che la "B" sta per Beatrice?) l'ha portata nelle case di tutti noi, tanto che la serie viene ancora trasmessa con notevole successo. L'investigatrice dilettante, che risolve i crimini più efferati non solo nella sua Cabot Cove nel Maine ma in tutto il mondo, ha appassionato milioni di telespettatori, tanto da farne ben 12 stagioni (per un totale di 264 episodi).
Molti attori famosi e futuri nomi di cinema e tv vi hanno recitato, tra i quali dei giovani George Clooney (Syriana, Le idi di marzo), Neil Patrick Harris (How I Met Your Mother), Julianna Margulies (E.R., The Hot Zone), Megan Mullally (Karen di Will & Grace).
Tra personaggi fissi della serie e nuove apparizioni, Jessica ha amici in tutto il mondo e ovunque vada ci sono degli omicidi che solo lei riesce a scoprire. 
da imdb.com

La Lansbury ha continuato a lavorare per il teatro, la televisione e il cinema, regalandoci personaggi di spessore che hanno dato qualcosa in più alle storie raccontate. Basti pensare alla teiera Mrs. Potts de La bella e la bestia (1991), alla zia Adelaide in Tata Matilda (2005) o alla zia March nell'ultimo adattamento televisivo di Piccole Donne (2017). 
All'età di 94 anni la Lansbury è ancora un'attrice prolifica e ammettiamolo quando ci capita di vedere La signora in giallo in televisione, anche se sappiamo a memoria l'episodio, ci fermiamo inevitabilmente a guardarlo!

martedì 1 ottobre 2019

C'era una volta a... Hollywood: il nuovo capolavoro di Tarantino

da imdb.com


C'era una volta a ... Hollywood di Quentin Tarantino lo si può definire come una dichiarazione d’amore al cinema. 
Il vero protagonista non è Leonardo di Caprio, né Brad Pitt né tanto meno Margot Robbie: è il cinema stesso e i coprotagonisti che compaiono sullo schermo rappresentano uno spaccato di vita che ha avuto a che fare con il mondo del cinema nel 1969.
Sony Pictures Entertainment
In una Hollywood dove film e serie tv sono in continua produzione Rick Dalton (Leonardo di Caprio, Inception, The Wolf of Wall Street) è un attore di western la cui carriera è in declino. E' sempre accompagnato dallo stuntman Cliff Booth (Brad Pitt, Bastardi senza gloria, la trilogia Ocean), sua controfigura e unico amico.
E’ molto ironico il fatto che tra i due sia Pitt a essere la controfigura: negli anni '90-'00 si diceva che di Caprio assomigliava a Pitt, non il contrario!
I vicini di casa di Dalton sono i coniugi Polanski, il regista Roman (Rafal Zawierucha) e la giovane moglie Sharon Tate (Margot Robbie, The Wolf of
Photo by ANDREW COOPER © Sony Pictures Entertainment
Wall Street
). Sharon sta vivendo il sogno di molti: giovane, bella, sposata con un regista famoso, circondata da amici, con una carriera nel mondo del cinema che sta decollando. La sua felicità è contagiosa e sembra che la macchina cinematografica non abbia scalfito la sua innocenza.
Intorno a questi personaggi ruota tutta la Hollywood dello spettacolo e Tarantino ci regala dei camei a tanti nomi dell’epoca portandoli sullo schermo, quali Steve McQueen (Damian Lewis, Homeland), Jay Sebring (Emilie Hirsh, Into the Wild), Bruce Lee (Mike Moh, Inhumans, Empire), Marvin Schwarz (Al Pacino, Il padrino).
Dagli omaggi ai personaggi dello spettacolo passiamo poi alla cruda rappresentazione della Family di Charles Manson. Manson non viene mai chiamato con il suo vero nome sullo schermo, bensì sempre Charlie (interpretato da Damon Herriman). Compare solamente in due scene, quando si introduce nella proprietà dei Polanski, un avvertimento a quello che succederà in seguito.
La sua famiglia di hippie viene a contatto con i nostri personaggi quando Cliff dà un passaggio a Pussycat (Margaret Qualley, figlia di Andy – Quattro matrimoni e un funerale – McDowell) allo Spahn Ranch. Realtà e finzione si mescolano anche qui perché questi hippie hanno imbrogliato George Spahn (Bruce Dern, The Hateful Height) e vivono alle sue spalle. Incontriamo Tex (Austin Butler, The Shannara Chronicles), Squeaky (Dakota
da imdb.com
Fennings,
Eclipse, Braking Down), Katie (Madisen Beaty), Sadie (Mikey Madison), Flowerchild (Maya Hawke, Strangers Things, Piccole donne). Saranno proprio Charles "Tex" Watson, Susan “Sadie” Atkins, Patricia Dianne “Katie” Krenwinkel e Linda Kasabian a uccidere violentemente una Sharon Tate in stato avanzato di gravidanza e i suoi amici nella notte del 9 agosto 1969, su ordine di Charles Manson.
Fin dalla prima apparizione di Margot Robbie sullo schermo sappiamo a cosa condurrà il film e tutti gli eventi che si concatenano portano a quella tragica notte.
L’interpretazione della Robbie è tanto intensa quanto delicata e innocente. La sua Tate che si riguarda sul grande schermo e si diverte a vedere le reazioni del pubblico è di una purezza strabiliante. E’ riuscita a interpretare una pasticciona e a far ridere il pubblico (in The Wrecking Crew, 1969), assaporando le loro risate e riguardandosi con quello sguardo innocente dello spettatore cinematografico. Un momento di un’intensità strabiliante quanto lo è la sua semplicità.
La Tate di C’era una volta a… Hollywood rappresenta la magia del cinema e il suo potere di rappresentare una favola. Così fa anche Tarantino, che non solo la riporta in vita, ma le dona un futuro, una seconda vita nel finale del film. I seguaci di Manson infatti non si recano direttamente dalla Tate ma passano prima da casa di Dalton, dove trovano un’accoglienza diversa da quella che si aspettavano. Qui parte anche un’altra firma di Tarantino, la classica scena di violenza pulp/comica che aspettavamo. Fortunatamente non avviene come nella realtà e i membri della Family rimangono vittima della loro stessa follia.
Un finale dolce-amaro che ci ricorda il titolo: “C’era una volta”.
Del cast fanno anche parte Luke Perry nella sua ultima interpretazione prima di morire (Beverly Hills 90210, Riverdale), Rebecca Gayhearth (Beverly Hills 90210), Kurt Russell (The Hateful Eight, Guardiani dellagalassia vol. 2), l’immancabile Michael Madsen (Le iene, Kill Bill, The Hateful Eight).

Un film bellissimo, fatto di attori di prim’ordine, inquadrature perfette che ti riportano indietro nel tempo, scene costruite alla perfezione, una fotografia calda e realistica il tutto accompagnato da musiche scelte con suprema maestria. Un Tarantino sopra le righe, che ci riporta indietro nel tempo e ci fa vivere quello spaccato di tempo che fu Hollywood nel 1969.



giovedì 19 settembre 2019

I film del martedì: Fast & Furious 8

Con la fine dell'estate ricominciano anche i film del martedì e con Fast & Furious 8 quasi si chiude la saga dei F&F (ci manca Hobbs & Shaw, ma recupereremo).
La presentazione di Big G è stata: "Ti ricordi quello che abbiamo visto negli altri film? L'assurdo qui si supera".
E se pensate che si parla anche di un sottomarino con testate nucleari Big G ha proprio ragione.


Fast & Furious 8 (The Fate of the Furious, 2017)


Mentre Dom fa il figo a Cuba, dove incendia l'auto di suo cugino ottenendo il rispetto del boss delle corse dell'isola, Letty è sempre più innamorata. La sua espressività è nettamente cambiata: sguardo dolce, lineamenti rilassati. E' felice. 
Ma questa felicità non può continuare e viene interrotta da una Charlize Theron (Biancaneve e il cacciatore, Mad Max: Fury Road) sexy anche con i rasta, che interpreta
da imdb.com
Cipher, l'hacker più famosa e inafferrabile del mondo, che costringe Dom a lavorare per lei. 
Cosa avrà in mano per corrompere l'integerrimo Dominic Toretto? Lo si scoprirà presto, subito dopo che la famiglia allargata di Dom aiuterà Hobbs a rubare un EMP, che gli sarà sottratto dal traditore.
Infatti mentre Hobbs finisce in prigione nella cella di fronte a Shaw (no, non è un caso), Dom porterà l'EMP a Cipher, che ha rapito Elena (aka Elsa Pataky moglie di Chris - Thor - Hemsworth) e il bimbo nato dalla loro unione. Il bimbo non è molto simile a Dom (ha i capelli) ma lui se ne innamora subito e farà tutto quello che Cipher gli ordinerà. Dopotutto lo sanno tutti che la famiglia è sia il punto forte di Toretto ma anche il suo punto debole. 
Mentre gli amici sono distrutti dal dolore per il tradimento e si pongono mille domande sul perché del suo gesto (basterebbe farsene una sola, quella giusta: "Chi manca all'appello oltre a Mia che non comparirà in questo film? Elena!"), Hobbs evade dal carcere insieme a Shaw e viene assoldato da Mr. Nobody per recuperare l'EMP rubato. I nostri eroi toppano alla grande però, perché Dom ruba loro anche l'Occhio di Dio e spara a Deckard Shaw uccidendolo, ma nessuno sente la sua mancanza (io sì, anche se ha ucciso il mio adorato Han).
Ma nulla è come sembra e la prevedibilità avanza, anche se con effetti speciali degni di nota. 
La battaglia finale si svolge infatti tra i ghiacci della Russia, dove i nostri saranno inseguiti da un sottomarino nucleare dal quale scapperanno con mirabolanti corse in auto.
Ci sono anche i fratelli Shaw, più vivi e fighi che mai (un po' meno Owen, alias Luke Evans, che porta le cicatrici dell'ultimo scontro) che combatteranno contro Cipher per salvare baby Dom, rimasto orfano perché Rhodes, il braccio destro della atomica bionda (Kristofer Hivju, il bruto - non brutto - Tormund de Il trono di spade), ha ucciso la bella Elena.
Tra alleanze assurde, corse in auto al limite dell'incredibile e violazione di molteplici leggi della fisica questo ottavo capitolo scorre liscio senza intoppi. 
Il regista F. Gary Grey, specializzato in videoclip, ci sa fare con le corse in auto e ce ne aveva già dato prova con The italian job, anch'esso con la Theron. 
Troviamo di nuovo insieme anche i due attori di Game of Thrones Hivju e Nathalie Emmanuel (il già citato Thormund e Missandei), ma non hanno scene in comune. La Emmanuel fa parte del cast del prossimo Fast & Furious 9.
Il personaggio di Hobbs è ancora più stereotipato e auto ironico: lo vediamo inizialmente fare un discorso serio a un gruppo di persone, che si scoprono essere bambine che giocano a calcio. Infatti lui è un allenatore e alle sue partite ci sono più donne nel pubblico che giocatrici in campo. I suoi mezzi preferiti rimangono jeep o simili ma super corazzate, tanto da averla vinta contro dei siluri, che lui stesso sposta con le mani tanto è figo.
da imdb.com
Si vede che volevano introdurre Deckard Shaw tra i buoni per dargli maggior spazio in vista di un film stand alone: capiamo che da agente dell'MI6 è stato abbandonato a causa di una missione fallita e si è riarrangiato come ha potuto. Troviamo anche un nuovo nemico a cui dare la colpa della sua rabbia: Cipher, il vero mandante delle operazioni di suo fratello Owen, che è così debole da non saperle dire di no. E' un po' il fratello sfigato della famiglia e ce lo conferma la comparsata di mamma Shaw, cioè il premio oscar Helen Mirren (The Queen, Red), che ci fa essere più propensi a volergli bene.
Dom cattivo è interessante: era chiaro che sarebbe tornato buono, ma si è data nuova linfa al personaggio interpretato da Vin Diesel, cosa di cui c'era bisogno. Anche se ci aspettiamo che salvi i suoi amici vederlo in azione da bad boy è stato divertente. 
Le diverse emozioni di Letty felice e innamorata e Letty arrabbiata di Michelle Rodriguez me l'hanno fatta rivalutare come attrice. Si nota un netto miglioramento e un'interpretazione più approfondita di un personaggio centrale per il protagonista, ma spesso sullo sfondo.
Infine in questo film non ho visto nuovamente la morte di Han, reiterata nei precedenti, quindi ho sofferto meno e ho quasi dimenticato che ad ucciderlo è stato (il mitico) Jason Statham.