lunedì 28 ottobre 2019

Downton Abbey: necessario o potevamo farne a meno?

Dopo aver visto tutta la serie di Downton Abbey (2010-2015) in tre settimane un anno fa, l'idea di un film conclusivo mi allettava parecchio. 
Poi però ho iniziato a pensare: Julian Fellowes ci ha devastati tutti con la morte di Sybil (Jessica Brown Findlay, Storia d'inverno) e di Matthew Crawley (Dan Stevens, Legion), cosa avrebbe potuto fare in un film? Quanto avrei sofferto?
Ma vedere il trailer mi ha convinta che ne avevo bisogno, non si poteva fare a meno di Downton Abbey il film. Così con coraggio mi sono seduta al cinema e ho atteso con trepidazione di vederlo.


da imdb.com


L'incipit è molto bello: un crescendo di immagini e musica fino ad arrivare alla tanto attesa e amata sigla della serie, che subito ti riporta in quel mondo conosciuto. 
Ritroviamo con piacere ed emozione la casa che tanto adoriamo, Downton Abbey, abitata dalla famiglia Crawley e dalla servitù. 
La vita va avanti come sempre, fino a che non giunge una lettera che annuncia che il Re Giorgio V (Simon
Edith, Cora e Mary, da imdb.com - Photo by Jaap Buitendijk - © 2019 Focus Features
Jones, Guida galattica per autostoppisti) e la Regina Mary (Geraldine James, Sherlock Holmes) soggiorneranno a Downton per un giorno e una notte durante il loro viaggio nell'Inghilterra.         
Questo genera un grande scompiglio e tanto lavoro per tutti gli abitanti della casa, per far sì che quel giorno sia perfetto. Ma lo staff del Re prende le redini del gioco, mettendo in panchina i nostri amati domestici. I collaboratori reali però non sanno che la loro controparte di Downton sono dei guerrieri e non immaginano minimamente quanto combatteranno per servire loro le Sue Maestà durante la cena. 
i Crawley accolgono il Re 
Photo by Jaap Buitendijk - © 2019 Focus Features
Per degli ospiti così importanti viene spodestato il maggiordomo Barrow (Robert James-Collier, Coronation Street, Ackley Bridge) e viene richiamato dalla pensione il vecchio Carson (Jim Carter, Transformers - L'ultimo cavaliere, Knightfall) che esaudisce il deisderio della sua pupilla Lady Mary (Michelle Dockery, Godless, Good Behavior).
Nel frattempo un Tom Branson più longilineo delle ultime due stagioni (Allen Leech, Bohemian Rapsody, Bellevue) è diventato meno impulsivo e pronto ad amare nuovamente, infatti si prende una cotta per Lucy Smith (Tuppence Middleton, Edison - L'uomo che illuminò il mondo, War & Peace) la cameriera di Lady Bagshow (Imelda Staunton, Harry Potter e l'Ordine della Fenice, A Confession).
Tra amori passati e futuri, pro monarchici e non, famiglie reali, aristocratiche e non, scorrono veloci queste due ore, immersi in scene e inquadrature poetiche. 
Il regista Michael Engler (esperto di serie tv quali Downton Abbey, Sex & the City, Six Feet Under) ci regala una regia non invasiva, nascosta, delicata con inquadrature e scene che parlano da sole, immagini che ci immergono nell'Inghilterra degli anni '20 non facendoci distrarre da nulla. 
Julian Fellowes, anche se ci fa scendere qualche lacrimuccia, non ci devasta l'anima come nella serie tv e ci offre uno sguardo su questi personaggi che tanto abbiamo amato. Personaggi a tutto tondo, realistici, ognuno con la propria identità. La sua bravura è proprio questa: creare storie e personaggi veri, vicini a noi tanto da farceli amare e farci soffrire quando qualcuno di questi esce di scena.
Fellowes ci fa ridere, piangere, emozionare come pochi al giorno d'oggi sanno fare. Attendo con ansia la serie tv Belgravia (2020), tratta dal suo omonimo romanzo, che so già che potrebbe prendermi al pari di Downton.
In Belgravia però non ci sarà una Lady Violet Crawley (Maggie Smith, i film di Harry Potter,  Assassinio sull'Orient Express): lei è il mio personaggio preferito perché dice sempre quello che pensa, è diretta ed elegante, è l'aristocrazia del secolo precedente che mantiene la dignità e i valori dei suoi antenati ma che prima di tutto mette la sua famiglia, che ama incondizionatamente. 
Maggie Smith è una delle attrici viventi migliori, l'attrice inglese per antonomasia che in questo cast eccelle ed emerge anche solamente comparendo sulla scena. Le sue battute al vetriolo sono magnifiche, Downton Abbey senza di lei non sarebbe stato lo stesso. E' l'anima di Downton e della famiglia Crawley.
Al contrario l'inutilità del personaggio di Henry Talbot (Matthew Goode, Stoker) è più che confermata: arriva alla fine del film per il gran ballo reale ma sarebbe anche potuto non esserci. Lady Mary è autonoma, ha una vita e degli obiettivi che porta avanti da sè e che Talbot ci sia o meno sarebbe pressapoco indifferente. 
Si confermano con poca spina dorsale anche i personaggi di Lady Edith (Laura Carmichael più in forma che mai, The Spanish Princess) e il marito Bertie (Harry Hadden-Paton, The Crown), in linea però con il buonismo e la disponibilità che hanno sempre dimostrato i loro personaggi. Se non fosse per Lady Cora (Elizabeth McGovern, War of the Worlds)...
Altro non vi voglio rivelare, se non che il film mi è piaciuto molto e che mi ha fatto venire voglia di rivedere l'intera serie tv.
Vi lascio il trailer qui sotto. 
Buona visione.


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