giovedì 25 aprile 2019

Avengers: Endgame. Una fine e un nuovo inizio

Avengers: Endgame segna la fine del ciclo di film della Marvel visti finora, iniziato con Iron Man nel 2008. Dopo 11 anni in cui abbiamo conosciuto e visto evolvere i nostri eroi ci troviamo al finale di partita, Endgame appunto, tra gli Avengers e Thanos (un bravissimo Josh Brolin).
Il film, in special modo la prima parte, è un omaggio a tutti i precedenti perché ripercorre storie e personaggi che già conosciamo. Mi ha ricordato molto Star Wars Episodio VII - Il risveglio della Forza, che riprende Episodio IV Una nuova speranza in diversi punti. Se avete visto tutti i film che compongono le tre fasi Marvel e le serie tv, almeno Agents of S.H.I.E.L.D., avrete più consapevolezza e coglierete tutte le sfumature del film.
Un omaggio ma anche una rivincita, per riportare indietro tutti quelli che Thanos ha ucciso con il suo schiocco di dita guantate, a qualunque costo. Il prezzo da pagare sarà alto e lo si è capito fin da subito, anzi fin dal finale di Avengers: Infinity War. Gli Avengers non sarebbero rimasti fermi e inerti di fronte a un tale genocidio, ma dopo essere stati sconfitti da Thanos ci vuole qualcosa in più questa volta. 
Bisogna far sì che quell'unica possibilità su più di quattordici milioni prevista da Doctor Strange (Benedict Cumberbatch) avvenga...


ATTENZIONE SPOILER 

L'evoluzione dei personaggi in Endgame è varia: qualcuno ci delude, mentre altri si comportano esattamente come ci aspettiamo, facendoci presagire come andrà a finire la loro storia. 
Parte tutto da Scott Lang, alias Ant-Man (Paul Rudd): dopo 5 anni passati nel regno quantico, che per lui sono stati cinque minuti, ritorna a dimensioni reali e scopre che la sua San Francisco è nettamente diversa da com'era. Ritrova però sua figlia Cassie (Emma Fuhrmann), cresciuta, che presumibilmente gli spiega ciò che è accaduto. E' di Lang l'idea di viaggiare nel tempo attraverso l'universo quantico, ma non capendo nulla di fisica chiede aiuto agli Avengers. Determinato, coraggioso e innamorato Ant-Man conferma l'evoluzione che ha compiuto il suo personaggio da semplice ladro a eroe.
Vedova Nera (Scarlett Johansson) è quella che forse incarna maggiormente il ruolo di agente dello S.H.I.E.L.D., nonostante questo non ci sia più, perché continua a lavorare incessantemente, ha bisogno di uno scopo e il suo scopo è quello di mantenere l'ordine e trovare una soluzione allo schiocco di dita di Thanos. Non stupisce quindi il gesto eroico che compie il suo personaggio, forse anche presagito dalla notizia di Marvel che farà un film su di lei e uno su Loki (Tom Hiddleston), personaggio che sappiamo già essere definitivamente morto, come Thanos afferma in Infinity War
Vedova Nera va avanti mentre Steve Rogers (Chris Evans) non ci riesce. Non stupisce, anche perché è ancora legato alla sua bussola con la foto dell'amata Peggy Carter (Hayley Atwell). Combatte sempre con tutto se stesso, ma il suo cuore è rimasto al 1945, dandogli una costante tristezza che solo alla fine colmerà. La sua forza, fisica e di volontà, ci accompagna per tutto il film, tanto che una scena ci fa amare ancora di più Capitan America: sto parlando di quando impugna il martello di Thor. La sala è esplosa in un "Wow" ed è stata una delle scene più belle della battaglia finale. E' degno di impugnare Mjolnir e l'ascia del Dio del Tuono, è l'eroe perfetto per eccellenza.
Tony Stark (Robert Downing Jr.) dopo essere miracolosamente ritornato sulla Terra si allontana dagli Avengers a causa del suo fallimento e incomincia a vivere una vita normale insieme a Pepper (Gwyneth Paltrow). Una cosa che ci siamo sempre augurati gli accadesse, sapendo però in cuor nostro che lui è Iron Man e non abbandonerà mai il suo ruolo. Questo ci fa già presagire il finale, ma non vuol dire che non sia doloroso allontanarci da lui. E' Tony a trovare una soluzione ai viaggi nel tempo, permettendo agli Avengers di fare un ultimo tentativo per salvare il mondo. Non si può dire che non fosse già previsto: nel trailer vediamo i nostri eroi indossare tute bianche e rosse identiche a quella indossata da Hank Pym (Michael Douglas) in Ant-Man & The Wasp per recarsi nel regno quantico per salvare l'amata, dentro al quale sono presenti dei tunnel temporali. 
In uno di questi viaggi incontriamo anche Stan Lee nel suo ultimo cameo, mentre da figlio dei fiori guida una decapottabile. 
Stupisce probabilmente che anche Nebula (Karen Gillian) sia tra gli eroi. Il suo personaggio è quello che è cambiato maggiormente, dando un'anima alla macchina nella quale è stata trasformata dal padre.
Bruce Banner (Mark Ruffalo) che si fonde con Hulk mixando le due personalità è forse il personaggio che mi è piaciuto meno, ma ha la sua vena comica durante la prima parte ed è fondamentale per riportare in vita i morti. 
Thor (Chris Hemsworth) invece non è riuscito ad andare avanti, a trovare la forza di seguire il suo destino di divinità e re. La sua fragilità e la sua umanità emergono in maniera dirompente: è stato sconfitto da Thanos psicologicamente e non riesce a reagire, si nasconde. Ingrassato a dismisura e sempre con una birra in mano, gli ci vogliono cinque anni per ricordare che la guerra gli scorre nelle vene e pretendere una rivincita.
Occhio di Falco (Jeremy Renner) mi ha ricordato un po' Uma Thurman in Kill Bill: il dolore per aver perso la sua famiglia (commovente la scena iniziale del film prima dei titoli di testa) lo porta alla vendetta. Diventa un killer senza scrupoli che uccide quelli che vanno contro la legge. E' il suo modo di reagire, tanto che non usa più arco e frecce ma una katana. Si è trasformato in un guerriero formidabile, fondamentale per la battaglia finale.
Ma senza Rocket (Bradley Cooper) i nostri eroi non sarebbero riusciti nell'impresa: intelligente e intraprendente, non fallisce una missione. Il suo intento è quello di riportare in vita la sua famiglia, che tanto ha deriso ma che tanto ama. 
La seconda parte del film è praticamente la battaglia finale tra tutti gli Avengers & co. (e per tutti intendo TUTTI) e Thanos e la sua cerchia di super cattivi. E' LA battaglia della vita, dove (altra scena da pelle d'oca) grazie ai portali creati da Strange arrivano tutti a sostegno dei nostri eroi malconci, compresa Capitan Marvel, che arriva solo al momento del bisogno (inizio e fine film), perché ha da fare negli altri universi. 
La scena che aspettavo da un anno è quella in cui Peter Parker (Tom Holland) riabbraccia Tony. E' da questo momento che la prima lacrima è scesa e ci è voluto un bel po' per placare le altre.
La battaglia finale, che conclude un ciclo di undici anni di film, conclude per sempre (?) il rapporto con la maggior parte dei personaggi, ma apre la strada a nuovi eroi che ci condurranno in una nuova fase Marvel.

Nonostante questo, non riuscirò a sentire la frase "Io sono Iron Man" senza che i miei occhi si riempiano di lacrime per un bel po' di tempo. 



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