giovedì 30 agosto 2018

Argo: come dimenticare il Batman di Ben Affleck


Tratto da un fatto realmente accaduto Argo di Ben Affleck racconta la storia dei sei americani fuggiti durante l'attacco all'ambasciata statunitense a Teheran e di come l'agente della CIA Tony Mendez li abbia liberati.
La straordinarietà di questa storia, che mi ha colpita molto, sta anche nel fatto che persone estranee alla CIA e alle operazioni di "estrazione" di civili e militari in paesi in guerra abbiano collaborato per salvare i sei americani, altrimenti destinate alla morte. Un esempio è il coinvolgimento di John Chambers, make up artist di Hollywood (Il pianeta delle scimmie, creatore delle orecchie a punta di Spock/Leonard Nimoy) che inscena la produzione del film di fantascienza Argo per dare la possibilità a Mendez di portare fuori dall'Iran i fuggitivi nascosti nell'ambasciata canadese in veste di troupe cinematografica.
Il film inizia con uno storyboard a disegni che racconta in breve la storia politica iraniana, dai tempi dell'impero persiano fino al 1979, anno della rivoluzione e della cosiddetta "Crisi degli ostaggi" con il rapimento dei 52 americani presenti nell'ambasciata a Teheran.
Gli storyboard ricorrono durante tutto il film: da narratori di verità iniziale diventano narratori di finzione con la rappresentazione della sceneggiatura di Argo (vengono prodotti e mostrati alle forze armate iraniane per avvalorare la tesi della troupe cinematografica) per tornare ad essere, alla fine del film, narratori di realtà. Infatti Mendez (Ben Affleck) tiene per sé uno dei disegni per regalarlo al figlio appassionato di fantascienza, che lo espone insieme alla sua collezione di action figure di Star Wars e Star Trek. Rappresenta ciò che ha fatto il padre e che non può rivelare e quanto sia stato reale Argo.
Affleck, a mio avviso migliore come regista che come attore (Daredevil, Pearl Harbour e il suo Batman della DC lo dimostrano), ha uno stile semplice e lineare che trasmette emozioni e tensione in ogni singola scena. I 120 minuti di durata della sua opera volano e ti tengono con lo sguardo incollato alle immagini.
Il suo personaggio, Tony Mendez, è il protagonista ma la sensazione guardando Argo è quella di un film corale dove i personaggi principali sono tutti quelli che vi recitano, a causa dei ruoli importanti che hanno avuto in questa faccenda.
Il cast vanta infatti diversi attori quali Alan Arkin (nomination come miglior attore non protagonista per la sua interpretazione del produttore Lester Siegel, visto in Comma 22, Gattaca), John Goodman (John Chambers, visto recentemente in Atomica Bionda), Victor Garber (l'ambasciatore canadese Ken Taylor, indimenticabile padre di Jennifer Garner in Alias), Clea DuVall (Cora Lijek, Heroes, American Horror Story, Veep), Tate Donovan (Bob Anders, ricordate il padre di Marissa Cooper in The O.C.?) per citarne alcuni.
Tolta la segretezza sull'operazione, la storia narrata in Argo è stata resa nota così come gli eroi che ne hanno preso parte e Ben Affleck ha potuto regalarci uno spaccato di verità toccante ed emozionante, che ha valso al film numerosi riconoscimenti, tra cui il premio Oscar come miglior film nel 2013, più che meritato, ritirato da Affleck, George Clooney e Grant Heslow, che ha collaborato con Clooney in Good Night and Good Luck come sceneggiatore e come regista in L'uomo che fissa le pecore.
Un film da vedere non solo per la regia delicata e introspettiva di Affleck, ma anche per venire a conoscenza di una parte di storia taciuta per decenni.




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