Oggi vorrei parlarvi di un film che ha segnato gli
anni '90, che é entrato nell'immaginario comune e che probabilmente ha fatto
nascere la passione per la danza in varie adolescenti (o se non quella almeno la
passione per Patrick Swayze). Sto parlando ovviamente di Dirty Dancing!
Questa pellicola, se negli anni '90 si era dei
giovincelli pre-adolescenti, non la si poteva vedere perché già la traduzione
italiana del titolo, usato come sottotitolo ("Balli Proibiti"), suscitava l'indignazione dei genitori e lo
bollava come film per adulti. Sicuramente non è un film per bambini perché già
dalle prime scene queste danze anticonformiste per l'epoca in cui è ambientato
(inizio anni '60) rimandano ad atti sessuali.
Ma il vero protagonista del film non è tanto il
ballo, quanto Johnny Castle alias Patrick Swayze. Infatti la regia lo
sottolinea fin dalla sua prima entrata in scena: sguardi di invidia e
ammirazione di camerieri e ballerini, sguardi incuriositi e un po' lascivi di
Baby (Jennifer Grey), la folla danzante che gli lascia lo spazio centrale. Sono
tutti chiari segni che è LUI la star.
Dopotutto come non renderlo così importante: Patrick era
affascinante e un ballerino fenomenale, danzava fin da quando era giovane (sua
madre era un'insegnante di danza) e se uniamo l'aura di cattivo ragazzo di
Johnny il personaggio diventa indimenticabile.
Come si scopre nel film, Johnny è un ragazzo di
strada che lotta per vivere e quando le donne gli cadono ai piedi e lo ricoprono
di soldi per passare la notte con lui non sa come comportarsi perché si sente
usato da loro ma sta ottenendo ciò che non aveva mai avuto prima (in qualsiasi
altro film si sarebbe chiamato gigolò…).
Questa pellicola del 1987 di basso budget, con un unico
attore famoso a contornare i giovani protagonisti (Jerry Orbach che interpreta
il ricco medico padre di Baby, visto in molte serie tv quali Law & Order, La signora in giallo) ha lanciato Patrick Swayze nel firmamento di
Hollywood perché poi sono arrivate pellicole come Ghost (1990), Point Break
(1991 con un altro giovane attore, cioè Keanu Reeves), La città della gioia (1992).
La carriera della Grey dopo Dirty Dancing invece è rimasta per lo più televisiva, anche se
questo ruolo le valse una nomination ai Golden Globe come migliore attrice.
La sua Baby è una giovane idealista che si scontra
per la prima volta con il mondo reale: persone di una classe sociale ben
diversa da quella cui appartiene, problematiche difficili come l'aborto, il
sesso e le sue prime esperienze.
Riguardandolo per l’ennesima volta ho letto il nome
di Kelly Bishop nei titoli di testa; il nome mi diceva qualcosa e infatti ho
collegato la madre di Baby, giovane ed elegante, alla Emily Gilmore, la nonna
della serie tv Una mamma per amica.
Il suo personaggio ha la mentalità più aperta rispetto ad Emily, ma è veramente
"di tappezzeria", ha pochissime battute e non è di grande utilità ai
fini della storia. E' probabilmente l'incarnazione della moglie trofeo del
ricco dottore, che vede come stanno le cose intorno a lei ma rimane al suo
posto, come le convenzioni sociali impongono.
Famosa e degna di nota sicuramente più della trama,
alquanto prevedibile, è la colonna sonora. Non parlo solo della canzone (I've had) The time of My Life, che
vinse Golden Globe, Oscar e Grammy Award, ma di tutte le canzoni che
accompagnano ogni scena del film. Ho ascoltato più e più volte la musicassetta
della colonna sonora (ebbene sì, all'epoca in cui questo film uscì i cd non
c'erano ancora!) e devo dire che a distanza di quasi 30 anni le canzoni scelte
fanno parte integrante del film e delle diverse scene, accompagnandole alla
perfezione.
Una chicca per le fan di Swayze, se non lo sapessero,
è che la canzone She's like the Wind
(quella dell'addio tra Johnny e Baby dopo che la loro proibita relazione è
venuta alla luce) è cantata proprio da lui.
Per gli ometti costretti a vedere questo film dalle
loro compagne, sappiate che potrete riscontrare piacevoli sorprese nella
colonna sonora perché alcune musiche sono usate come soundtrack del gioco per
pc Tropico (sì, è una misera scusa,
ma dato che mi è stato fatto notare ci tenevo a dirvelo. N.d.M.).
Sicuramente Dirty
Dancing non è quel capolavoro che va visto per la regia, la sceneggiatura o
la fotografia, ma è un film che va guardato per quello che ha significato per
l'epoca, perché è comunque migliore di altri film sul ballo, dove il contenuto
è quasi pari a zero, e perché la storia romantica tra il cattivo ragazzo Johnny
e l'ingenua Baby è ambientata in un periodo che, di lì a poco, avrebbe subito
incredibili trasformazioni, che qui iniziano già a vedersi.
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