venerdì 7 giugno 2019

Cowboys and Aliens ovvero: come rovinare un buon film western moderno



Daniel Craig e Harrison Ford: come potevo non guardarlo? Forse pensando di più a cosa stavo facendo in quel momento...
© 2011 - Universal Studios
Cowboys and Aliens inizia con Jake Lonergan (Daniel Craig, l'attuale James Bond) che si sveglia all'improvviso nel bel mezzo del nulla. Ai più attenti questa scena ricorderà l'incipit della serie tv Lost, ma la somiglianza tra il Jack di Matthew Fox e il Jack di Craig termina qui.
Anche se senza memoria di sé e del suo passato, Jake si rivela fin da subito un abile combattente, uccidendo dei cowboy in pochissimi secondi. Se a questa forza uniamo dei paesaggi sconfinati, una luce solare a tratti così luminosa da essere accecante (siamo nel deserto) e una ricostruzione dell'ambientazione così naturale da ritrovarci immersi in un villaggio del far west, la ricetta per un buon western è servita su un piatto d'argento!
Oltre ai luoghi giusti ci sono anche i personaggi giusti che si incastrano tra loro. Lo smemorato arriva in un villaggio gestito dal colonnello Woodrow Dolarhyde (Harrison Ford, non vi devo dire i film che ha fatto, giusto?), il cui figlio Percy (Paul Dano, Il petroliere) fa il buono e il cattivo tempo con i compaesani. Il saloon è gestito da un barista/dottore frustrato (Sam Rockwell, Iron Man 2); lo sceriffo della città (Keith Carradine, Fargo) è in bilico tra il far rispettare la legge e le regole dettate dal colonnello. Il prete è armato con un fucile e una donzella (Ella, interpretata da Olivia Wilde, Dr. House) sembra sapere cosa sia successo a Lonergan e sembra anche essere attratta da lui.
Peccato che poi arrivino gli alieni a rovinare tutto questo!! 
Bisogna dare atto agli sceneggiatori che non li hanno introdotti fin dall'inizio (bracciale metallico un po' steampunk di Jake a parte), ma se non ci fossero stati sarebbe stato un gran bel film.
Ma gli alieni ci sono, quindi analizziamo anche la loro parte all'interno della storia.
Inizialmente non si vedono, la loro graduale comparsa crea interesse: dapprima si intuisce solamente il loro passaggio, sono molto veloci e si nascondono; poi si vedono le lunghe unghie e le zampe e infine tutta la loro mostruosità. Gli effetti speciali non sono niente male, le sembianze di questi extra terrestri ricordano un po' Alien e Predator.
Contraddistinti dal colore grigio scuro sono in netta contrapposizione con i colori caldi e chiari dell'ambientazione e questo li fa sembrare ancora più freddi, crudeli e fuori posto nel nostro mondo. Il distacco con ciò che li circonda fa sì che i dissapori tra gli abitanti del villaggio, ai quali si aggiungono anche gli indiani, si annullino per unirsi contro un nemico comune che sta per distruggere tutto ciò in cui credono e uccidere le persone che amano.
Risposte al perché questi mostri siano sulla Terra e come si comportino non ci sarebbero se non fosse per Ella, che si rivela essere anch'essa una creatura aliena che ha preso le sembianze umane.
Grazie alle sue conoscenze, derivanti dalla distruzione della sua razza causata dai mostri in questione, guida un manipolo di uomini e distrugge gli alieni, al costo della sua stessa vita.
Daniel Craig è abbastanza espressivo in questo film e così palestrato da mettere in mostra il suo fisico con camicie strette e sempre aperte. Harrison Ford nonostante l'età con i suoi tipici ammiccamenti ci ricorda Indiana Jones e Han Solo, i suoi personaggi più iconici. Olivia Wilde invece è inespressiva, non trasmette emozioni ed è un peccato perché la trama le ha dato ampie possibilità di farsi notare (non solo fisicamente).
Per concludere, il film aveva delle buone basi per piacere ma la trama a tratti scontata (l'amore tra Lonergan ed Ella, la redenzione del colonnello e del figlio per citarne alcune) e l'introduzione degli alieni (nonostante siano caratterizzati bene) non mi ha soddisfatta.
Photo by Zade Rosenthal/Universal Studios and DreamWorks II - © Universal Studios and DreamWorks II Distribution Co. LLC

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