mercoledì 8 maggio 2019

I film del martedì: The Fast and the Furious Tokyo Drift

Terzo appuntamento per la saga caldeggiata da Big G, Fast & Furious. Big G, T e io siamo persone serie, che si impegnano nelle cose che fanno. Quando vediamo un film di una saga la vediamo tutta di fila, senza interromperla per film migliori o per prendere una pausa da un brutto capitolo (leggi: 2 Fast and 2 Furious). 
Quindi eccomi qui a raccontarvi la serata di martedì scorso, questa volta ambientata in Giappone (per la felicità di Big G).

The Fast and the Furious: Tokyo Drift (2006)



https://www.imdb.com/title/tt0463985/mediaviewer/rm2267166464
Immagine da IMDB.COM
Proviamo con un reboot della saga e ambientiamo a Tokyo il terzo film. Luci, grattacieli, milioni di persone, auto colorate che non solo corrono ma anzi driftano. Funziona. E alla grande. 
Il teenager Sean (Lucas Black, classe 1982 quindi all'epoca 24enne e poco credibile nel ruolo; N.C.I.S.:New Orleans) viene spedito dalla madre a raggiungere il padre militare in Giappone, per evitare il carcere minorile per le gare clandestine di auto. Si ritrova in un paese di cui non conosce né cultura né tanto meno la lingua, vivendo a stretto contatto con il padre che non vede da tempo in una casa più che minuscola.
Qui ovviamente si inserisce subito nelle corse locali grazie al compagno di scuola Twinkie (Shad Moss, Scary Movie 5) e ovviamente si innamora di Neela (Nathalie Kelley, Dinasty) la ragazza di D.K., alias Drift King (Brian Lee, Jurassic World), il cattivone del film. 
Han, immagine da IMDB.COM
Grazie all'aiuto di Han (Sung Kang, nel reboot di Magnum P.I.) impara a driftare, cosa che per un americano abituato a strade dritte e lunghissime non risulta così semplice, ma soprattutto impara che i propri errori si devono pagare. Quindi grazie al drift cresce e diventa più maturo (ehhhh???!! N.d.M.). 
Come ogni stereotipo che si rispetti, il cattivone D.K. è il nipote di un boss della Yakuza e avergli sottratto la ragazza (Sean) e averlo imbrogliato (Han) lo fa arrabbiare di brutto, tanto da uccidere Han, il mio personaggio preferito. 
Con questa sua tranquillità nonostante le non facili situazioni mi ha ricordato molto Rusty, alias Brad Pitt negli Ocean's. In più in ogni scena mangia qualcosa proprio come Rusty e ha un ciuffo di capelli ribelli (non proprio il Brad degli Ocean's, ma di altri film). Risulta subito simpatico al pubblico per la sua noncuranza dopo che Sean gli ha distrutto un'auto provando per la prima volta a driftare. Manco sapeva cosa significasse e questo sbarbatello americano ha voluto partecipare a una gara!
Ritorna quindi il leitmotiv di distruggere un'auto per diventare amico di un criminale, come accadde per Brian e Dom nel primo film, ma la faccenda si fa un po' più seria con la morte di Han e qualche minaccia da parte della Yakuza.
Solamente con la sfida finale di drift D.K. perderà il ruolo di Drift King e lo otterrà Sean, vincendo la bella (insomma, se vi interessa la tipa guardate la prima stagione di Dinasty, è più carina in questo ennesimo reboot dei nostri tempi) e la libertà dalla Yakuza. 
L'unico a sfidarlo al dritf a fine film è un amico di Han, venuto a onorare la sua memoria e altri non è che Dominic Toretto! 
Boom! Si apre quindi la strada a dei prequel dei sequel che Big G mi ha entusiasticamente decantato. 
Venendo dal secondo capitolo Tokyo Drift mi è piaciuto molto, tanto che volevo provare a driftare ritornando a casa quella sera, ma ho evitato di distruggere il mio unico mezzo di trasporto.




La prossima puntata: Fast and Furious solo parti originali.

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