martedì 26 febbraio 2019

Gli Oscar: qualcosa in più sugli Academy Awards

Christopher Polk/Getty Images

Tutti stanno parlando della cerimonia degli Oscar 2019 svoltasi domenica 24 febbraio al Dolby Theatre, Los Angeles. Sappiamo che Bohemian Rapsody ha vinto 4 premi, che Black Panther è il primo film della Marvel ad aver spopolato a questa cerimonia (3 statuette, tante quante Green Book e Roma), che i gossip intorno a Bradley Cooper e a Lady Gaga si sprecano. 

Ma cosa sappiamo veramente di questo premio?
Il premio Oscar è la statuetta più popolare, anche se forse non la più prestigiosa (perché talvolta i premi assegnati sono attorniati da polemiche o sono attribuiti a film di grande successo al botteghino). E' anche la cerimonia di premiazione cinematografica più longeva, perché la prima edizione si è svolta nel 1929. Altri premi importanti e noti sono nati solo negli anni successivi: il Leone d'oro di Venezia nel 1932, la Palma d'oro di Cannes nel 1939, l'Orso d'oro di Berlino nel 1951 e i BAFTA di Londra solo nel 1974. 
Il vero nome della statuetta è Academy Award, in quanto il premio è assegnato dall'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, composta da lavoratori nell'ambito del cinema.
La premiazione rappresenta un appuntamento importante dell'inverno, tanto da avere una risonanza non solo nel mondo cinematografico ma anche in quello della moda. Il red carpet infatti è una vera e propria sfilata di abiti estrosi, colorati ed eleganti che trasformano il pubblico in giudici d'alta moda, da veri seguaci di Carla Gozzi ed Enzo Miccio.
Dal 2002 la cerimonia è ospitata al Dolby Theatre (Kodak Theatre fino al 2012, anno in cui la Kodak ha interrotto la sponsorizzazione), sull'Hollywood Boulevard e si tiene l'ultima domenica di febbraio. In Italia è trasmessa live da Sky nel suo canale Sky Cinema, come anche il red carpet. 
La cerimonia negli anni si è arricchita di premi, seguendo l'evoluzione del cinema e della tecnologia ad esso associata. Ad esempio la categoria premio Oscar al miglior film d'animazione è stata creata negli anni Duemila, assegnandolo la prima volta nel 2002 a Shrek. Non così recente come pensate è la categoria migliori effetti speciali, perché è del 1940; del 1968 è il miglior montaggio sonoro invece, quarantun anni dopo il primo film sonoro (Il cantante di Jazz, 1927) e dopo decenni di musical.
Venire anche solo nominati in una delle candidature apre le porte a una carriera più florida e fa sì che attori, registi, scenografi e costumisti vengano conosciuti maggiormente dal grande pubblico. 
La statuetta più ambita è ovviamente quella per il miglior film, seguita a ruota da miglior attore e migliore attrice protagonisti. Per i film italiani e in generale per quelli non statunitensi vincere il premio di miglior film straniero è il riconoscimento d'eccezione, come è accaduto nel 1999 per La vita è bella di Roberto Benigni, ma non è escluso che un film possa rientrare in entrambe le categorie, come è successo quest'anno per Roma di Alfonso Curaón (vincitore dell'Award per miglior film straniero). 
Charlize Theron
in Monster,
da Imdb.com
Spesso gli attori sono in nomination e ricevono il premio quando il loro aspetto subisce notevoli trasformazioni. Vediamo ad esempio Charlize Theron in Monster, che ha stravolto il suo corpo da attrice e modella, mostrando quindi le sue doti attoriali. 
Quest'anno Christian Bale era in lizza come miglior attore protagonista per la sua interpretazione di Dick Chaney in
Christian Bale in Vice,
da Imdb.com
Vice. Per assomigliare al vicepresidente di George W. Bush Bale si recava al trucco alle due di notte di ogni giorno, per essere pronto al mattino per le riprese. Lo stravolgimento del proprio corpo non è stato sinonimo di vittoria, perché Bale non ha vinto la statuetta, ma sicuramente ci dimostra il coraggio e la capacità recitativa di una persona, che in un'epoca in cui l'apparenza e l'eccessiva cura di sé sono portati all'estremo si trasforma per raccontare una storia in cui crede. 

Entrambi i ruoli interpretati dalla Theron e da Bale ritraggono personaggi realmente esistiti. Molti attori hanno vinto un premio Oscar per aver portato sullo schermo un personaggio reale del passato. Tre attori premiati come migliori protagonisti che mi hanno molto emozionata negli anni scorsi sono stati: Helen Mirren per Elizabeth II in The Queen (2007), Meryl Streep per Margareth Tatcher in The Iron Lady (2012) e Colin Firth per Re Giorgio VI in Il discorso del re (2011). Una visione personale, forte e intensa di tre personaggi del secolo scorso (e di quello attuale per quanto riguarda la Regina Elisabetta) che sono stati dei ruoli chiave nel governo della Gran Bretagna (penso che non appena guarderò L'ora più buia dovrò alimentare questa lista.. N.d.M.).
I film drammatici come possiamo vedere vanno per la maggiore, ma ci sono delle eccezioni, come ad esempio Julie Andrews che vinse come migliore attrice in Mary Poppins nel 1965.
Interessanti sono poi i due Oscar per la sceneggiatura: originale e non originale. La differenza sta nel fatto che una sceneggiatura non originale deriva da un'opera già pubblicata, come ad esempio un romanzo, o da un altro film o altre fonti. E' quindi già stata proposta ed è nota. Numerosissimi sono gli adattamenti di libri che si sono portati a casa una statuetta: si va da Piccole donne (1934) di Louise May Alcott a Via col vento (1940) di Margaret Mitchell, ai più moderni Il silenzio degli innocenti (1992) di Thomas Harris al vincitore 2019 BlacKkKlansman di Ron Stallworth. 
Vi lascio con il video della vittoria di Rami Malek come attore protagonista per l'interpretazione di Freddie Mercury in Bohemian Rapsody, ricordando agli scettici che Twilight saga qualcosa di buono ha portato al cinema. Rami infatti ha recitato in Breaking Down part 2 nel ruolo del vampiro Benjamin. Altra attrice che è stata nominata all'Oscar (come miglior attrice non protagonista) che ha anche recitato in Twilight è Anna Kendrick, per Tra le nuvole (guardatelo perché è un film molto bello).






  






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