lunedì 22 luglio 2019

Spider-Man: Far from Home, l'eredità di Tony Stark

da imdb.com

Sono andata a vedere Spider-Man: Far from Home (id., 2019) con ansia e aspettative: ansia perché è il primo film dopo Avengers: Endgame e apre la fase 4 del MCU; aspettative perché Peter Parker è il personaggio perfetto per farci sapere cosa è avvenuto nel mondo dopo la morte di Tony Stark, il suo mentore.
Non mi ha deluso: il primo film della nuova fase del MCU è sicuramente più leggero dei due precedenti capitoli degli Avengers ed è giusto così. L'intensità del legame tra Peter e Tony ha fatto sì che rivedessimo sul grande schermo Robert Downey Jr. reinterpretare l'amato e compianto Iron Man.
Sono passati 8 mesi dal funerale di Tony e Peter Parker (Tom Holland, Edison - L'uomo che illuminò il mondo) ha ricominciato la scuola e la sua vita normale. Ha bisogno di prendersi una pausa dal mondo di supereroi e di fingere di non essere l'erede designato da Tony. Ha una cotta per MJ (Zendaya, The Greatest Showman) e vuole dichiararsi durante la gita scolastica in Europa. Ma i guai lo seguono e così Nick Fury (Samuel L. Jackson, Pulp Fiction) e Maria Hill (Cobie
da imdb.com
Smulders, la Robin di How I Met your Mother) gli chiedono di aiutare Quentin Beck/Mysterio (Jake Gyllenhaal, I segreti di Brokeback Mountain) a sconfiggere gli elementali. Peter è molto combattuto: vorrebbe una vita normale dopo tutto ciò che gli è capitato e non si sente degno dell'eredità di Stark. Ma non tutto è ciò che sembra e come dice Beck "Le persone hanno bisogno di credere, di questi tempi".

Spider-Man: Far from Home si rivela
un elementale, da imdb.com
il degno sequel di Endgame. Chi se non Peter Parker può continuare le gesta di Iron Man? Peter è l'eredità lasciata da Tony Stark, è il giovane che Tony avrebbe voluto essere, con qualcuno a prendersi cura di lui (la zia May alias Marisa Tomei, La grande scommessa), con la testa sulle spalle più del Tony da giovane, intelligente e combattivo. Come lui non è perfetto, di errori ne ha fatti tanti ma cerca sempre di porvi rimedio. Ha un gran cuore e cerca il bene nelle persone. Peter cresce in questo film e decide cosa fare del suo futuro anche se il finale del film ci dà anche delle aspettative diverse.. 

Questo film che inaugura la fase 4 dell'MCU svelato ieri dalla Marvel apre le porte a diverse possibilità, anche considerate le scene post credit (avete letto bene, si ritorna alle 2 scene: una dopo i nomi degli attori e una alla fine dei titoli di coda).
Il giovane Tom Holland si rivela il miglior Spider-Man cinematografico: credibile, intenso, trasmette la spensieratezza della gioventù ma anche l'intensità e il dolore di un adulto. E' un attore molto espressivo: quando soffriva sullo schermo si poteva quasi percepire e quando piangeva per la perdita di Tony non vi nascondo che stavo soffrendo anche io. 

SPOILER ALERT



Tutte le volte che ho visto sullo schermo Robert Downey Jr nelle vesti di Stark avevo gli occhi umidi, soprattutto alla primissima scena dopo il logo Marvel. Quando poi partono gli AC/DC come colonna sonora mentre Peter si costruisce il nuovo costume ho fatto fatica a trattenere le lacrime. Era come rivedere Tony nei primi due Iron Man.
Di questo film mi è piaciuto molto come è stato incastrato con i precedenti: vediamo delle scene di Iron Man 3 da un altro punto di vista e un personaggio
Tom Holland, da imdb.com
ricomparire da Iron Man

Un film che è stato studiato per essere il tramite tra il prima e dopo Tony Stark. Non gli Avengers. Perché è anche merito di Tony se Peter vuole essere Spider-Man e con la tecnologia di Stark ora può essere più che un semplice "Spider-Man di quartiere". Sempre se riesce a risolvere il piccolo problema nato alla fine del film... 


FINE SPOILER 

Un film che vi consiglio di vedere, anche perché alleggerisce un po' i toni di Endgame e ci fa capire che The Show Must Go On e andrà avanti alla grande nei prossimi anni.



Trailer 

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